AVELLINO-FOGGIA – Reduce dalla 100a apparizione con la maglia biancoverde, Fabio Tito ha commentato ai microfoni di Radio Punto Nuovo il 3-2 maturato al termine di Avellino-Foggia, decisa nel finale dal gol partita di Totò Di Gaudio. Queste le dichiarazioni rilasciate dal numero 3 dei Lupi, premiato con una targa nel dopo gara dal Presidente Angelo Antonio D’Agostino.
Le dichiarazioni di Fabio Tito nel post partita di Avellino-Foggia 3-2
Questa l‘analisi di Fabio Tito nel post partita: “Sono stracontento per le 100 partite, perché tutti sanno quanto ci tengo a questa maglia, quanto ci tengo al Lupo, anche per tutto quello che è successo la scorsa estate, quando sono stato trattato un po’ male. Poi la società ha ritenuto giusto farmi restare e io sono chiamato a fare sempre di più per questa maglia. Contentissimo anche per la vittoria ovviamente, perché ci stavamo suicidando come spesso è accaduto in questa stagione, però il gol di Totò ci ha regalato questa vittoria fondamentale per ripartire e mettere alle spalle un periodo difficile.
Sarebbe stato veramente un peccato non vincere questa partita, potevamo veramente affondare dopo il 2-2 del Foggia, ma siamo stati bravi a reagire e a trovare il gol nei minuti di recupero, è stata un’emozione grandissima farlo proprio sotto la Curva Sud. Non dobbiamo montarci la testa, non dobbiamo esaltarci adesso, perché siamo uno spogliatoio esperto ma anche con tanti giovani, quindi dobbiamo essere bravi a pensare partita per partita. Testa al Giugliano.
Qui al Partenio, quando non puoi vincerla o non riesci a farlo, al massimo la devi pareggiare, non puoi perdere due partite di fila come abbiamo fatto noi. Dobbiamo essere più lucidi e più bravi in alcune situazioni, però ora guardiamo avanti e pensiamo alla prossima, cercando di correggere certe cose e certe disattenzioni, pensando a ciò che abbiamo fatto oggi. Anche perché non si può stare avanti 2-0 e concedere due gol così agli avversari, soprattutto in casa.
Siamo una squadra strana quest’anno, perché andiamo bene con le grandi e male con le piccole. Forse perché non c’è ancora quella mentalità che servirebbe in tutte le partite. Ne parlavo anche con Pane, ci siamo stancati di fare sempre alti e bassi, non possiamo fare sempre così, quindi dobbiamo ragionare partita per partita, con la consapevolezza che nessuno vuole chiudere il campionato il 28 aprile. Io non è che prendo lo stipendio e vado contento a casa se faccio un campionato anonimo. Non voglio questo, voglio cercare di fare il meglio possibile per questa maglia, perché se lo merita questa piazza e se lo merita questo spogliatoio”.
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