AVELLINO-CATANIA – Alla vigilia della partita in programma al “Partenio-Lombardi” alle ore 20.30, mister Michele Pazienza è intervenuto in conferenza stampa per presentare Avellino-Catania, gara di ritorno del secondo turno nazionale dei playoff di Lega Pro. Qui di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore dei Lupi.
Le dichiarazioni di Pazienza alla vigilia di Avellino-Catania
Queste le parole di mister Pazienza in vista di Avellino-Catania: “Nell’immediato ci siamo catapultati nel lavoro, nell’andare a vedere tutto ciò che è stato fatto nella gara d’andata, nei 95 minuti. Cercando di preparare la partita di domani, cercando delle soluzioni e delle alternative, degli aggiustamenti per quello che sarà il match di domani. Sappiamo benissimo che domani dovremo fare una grandissima prestazione e una grandissima partita per guadagnarci sul campo le semifinali. I ragazzi sono consapevoli che abbiamo le qualità e i mezzi per poterlo fare, perché lo hanno dimostrato in passato e nell’arco della stagione. E si stanno preparando per quel che sarà il match di domani.
Cambiamenti? Il cambio di sistema di gioco può essere una soluzione, perché potrebbe rappresentare un’alternativa, così come può esserlo la scelta di interpreti diversi con caratteristiche diverse, utilizzando lo stesso sistema di gioco (3-5-2, ndr), che abbiamo già fatto in passato. Una cosa è certa: dovremo mettere negli undici che partiranno dall’inizio qualche caratteristica diversa da quelli che sono partiti nella gara d’andata. Parlavo di trovare soluzioni ed alternative, perché bisogna interpretare la partita in modo diverso per passare il turno.
Gori? Anche dopo la gara, si è allenato regolarmente, quindi ha avuto continuità d’allenamento per i restanti giorni. Oggi, farà un altro allenamento e comincia a stare meglio. Ha avuto modo di allenarsi con più giorni sulle gambe e domani sarà a disposizione.
Diffidati? Ora, dobbiamo cercare di mettere in campo i giocatori che ci possano dare la possibilità di passare il turno, senza fare calcoli e senza pensare ai cartellini. In fin dei conti ne sono due, Cionek e Cancellotti. Andremo a valutare solo le caratteristiche dei giocatori che ci daranno la possibilità di passare il turno, dall’inizio e in corso d’opera.
Il primo obiettivo deve essere proprio quello di alzare i ritmi, rispetto alla gara d’andata. Lo sanno bene i ragazzi, gliel’ho fatto presente ai ragazzi, vedendo alcune situazioni. Diventiamo prevedibili se rallentiamo i ritmi, ne siamo consapevoli. Quindi dovremo fare qualcosa di diverso, sin dai primi minuti.
L’entusiasmo dei tifosi? Fondamentale. Sin dai primi minuti, c’erano file ai botteghini, hanno riempito subito lo stadio, con il sold out registrato davvero in poco tempo. E questo è un entusiasmo e un gesto di fiducia che noi dobbiamo ripagare sul campo. Non ci sono parole, non ci sono discorsi da poter fare per ripagare questo gesto di fiducia. C’è da lavorare e da fare una grandissima prestazione nei 95 minuti, per ripagare questo gesto d’amore, perché ogni parola lascia il tempo che trova.
La delusione dell’andata? Il primo sentimento che prevale è sempre la rabbia, la delusione, per una sconfitta così. È durata per tutta la notte. Nel viaggio di ritorno della mattina successiva, abbiamo già cominciato a preparare la gara di ritorno, perché piangersi addosso non serve a nulla. Andavano analizzati gli errori e le cose che non sono andate nella gara d’andata, per poi lavorare sulle soluzioni alternative che ci possono dare una mano.
Varela? Sarà a disposizione, ma è un calciatore che non abbiamo ancora recuperato al 100%, motivo per cui non è stato impiegato nemmeno nella gara d’andata. Ad oggi, non è un giocatore che siamo riusciti a recuperare al 100%. Ci saranno giocatori con caratteristiche simili a quelle di Nacho che ci daranno una mano.
I risultati delle seconde? Mi auguro e spero che il ritmo nelle gambe sia decisamente diverso rispetto all’andata, non ho la sfera magica, ma spero sia così. Di sicuro ci ha aiutato giocare una partita vera, in cui si è vista la difficoltà nel riprendere un ritmo perso nei 24 giorni di attesa. Non ne abbiamo parlato spesso per non crearci alibi.
Che Catania mi aspetto? Credo che manterranno l’atteggiamento visto all’andata, perché rispecchia ciò che richiede il nuovo allenatore da quando è arrivato sulla panchina del Catania. Non mi aspetto grossi cambiamenti in linea di massima.
Pressioni o stimoli? Sapevamo che i playoff ci avrebbero potuto mettere in questa condizione. È una situazione in cui ci siamo già trovati nel recente passato, quando volevamo raggiungere il secondo posto ed eravamo costretti a vincere per arrivarci. Ora è una situazione da dentro o fuori, i ragazzi lo sanno benissimo, così come sanno che dobbiamo fare una partita di spirito, di passione, di umiltà, di sacrificio. Tutte quelle caratteristiche che ci possono aiutare a raggiungere il risultato finale”.
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