AVELLINO CALCIO – Protagonista allo Store di via Cannaviello in occasione dell’evento organizzato dalla società biancoverde per la “Festa della Mamma”, capitan Fabio Tito ha parlato dell’avvicinamento ai playoff e delle sensazioni che accompagnano questa sosta, in attesa di scendere in campo il prossimo 21 maggio nel secondo turno nazionale degli spareggi promozione.
Così Tito ai microfoni della stampa presente allo Store: “Stiamo lavorando, stiamo correndo, ma ciò che conta è presentarci bene all’appuntamento del 21. Continueremo a spingere questa settimana, poi nella prossima diminuiranno sicuramente i carichi di lavoro. Per un evento del genere, la stanchezza passa in secondo piano. Adesso, continueremo a fare quello che dice lo staff. Alla fine, quel che conta è presentarsi bene, perché il cerchio si restringe e troveremo squadre agguerrite che vogliono arrivare fino alla fine.
La grande squadra si vedrà all’appuntamento. Adesso, giusto che corriamo e che carichiamo, perché stiamo un po’ di giorni fermi, ma questo poi andrà a scalare. Quel che conta è goderci questo viaggio, perché tre anni fa sappiamo com’è finita in semifinale. Negli anni successivi non è andata come speravamo, mentre adesso siamo di nuovo lì, grazie a un secondo posto che è una posizione importante, al di là di aver fallito l’obiettivo principale. I giorni di attesa possono essere un’arma a doppio taglio, ma questo sta a noi, perché con l’atteggiamento giusto tutto questo può passare in secondo piano.
L’attesa? Come dice il mister, non bisogna caricarla troppo. Un po’ come contro il Benevento, dobbiamo scendere in campo da squadra forte, che abbiamo dimostrato di essere per lunghi tratti del campionato. La rosa? Giocando ogni quattro giorni, il mister è consapevole di avere gente che gioca meno che gli può dare una grossa mano. Anche perché tre anni fa, siamo arrivati stremati e soprattutto a Padova c’era tanta gente squalificata, a causa di questo regolamento playoff. Ma non è il caso di quest’anno, considerando che abbiamo una squadra veramente completa in ogni reparto.
I playoff? Il Taranto può essere una squadra fastidiosa, questo lo sappiamo tutti. Le squadre che devono ancora entrare, però, ci sarà un motivo se sono arrivate secondo o terze. Il cerchio si restringerà, quando toccherà a noi, e tutte vorranno raggiungere l’obiettivo. Basti pensare al Lecco dell’anno scorso, che è andato in B da favola. Queste cose lasciano un po’ il tempo che trovano insomma.
L’alternanza con Liotti? Mi conoscete da un po’ di anni, non mi piace molto parlare. Ho un carattere un po’ chiuso, ma perché lascio sempre parlare il campo, a prescindere dalle scelte dell’allenatore. C’è un allenatore, viene pagato per fare delle scelte. Anzi, conoscendolo, penso possa fargli piacere se girano le scatole, perché significa tenerci. Ma a prescindere da ciò che possa pensare lui, ho sempre messo l’Avellino al primo posto. Ecco perché giocare 10 minuti, mezzora, cambia poco, al di là che possano girare le scatole. Conta arrivare tutti con lo stesso pensiero all’obiettivo finale.
I pronostici degli altri? Siamo sicuramente una squadra forte, lo abbiamo dimostrato per larghi tratti del campionato, però tante volte può essere l’eccessività di qualcuno che è andato oltre, di qualcuno che ha parlato fin troppo. Poi, siamo sicuramente una squadra che può arrivare in fondo e lottare fino alla fine, ne siamo consapevoli.
Il fermento in città? La frase che più mi stanno dicendo è ‘Nui vulimm ì in Serie B’, è normale che ci sia euforia ed entusiasmo, sta a noi trascinarli ulteriormente. Già immagino quanta gente possa esserci il 21 in trasferta, non dobbiamo far spegnere quella fiammella che si è riaccesa”.
Leggi anche:
Avellino Calcio, Pane: “L’esperienza può fare la differenza, i pronostici li lasciamo agli altri”
Avellino Calcio, Cionek: “Pazienza allenatore con idee, non possiamo avere alibi”
Avellino Calcio, Pazienza dopo il test in famiglia: “Vicenza e Carrarese simili a noi”