Nel corso di una lunga intervista concessa a TuttoMercatoWeb.com, il direttore Giorgio Perinetti è tornato a parlare delle difficoltà del girone C di Lega Pro e del cammino dell’Avellino di Michele Pazienza, senza dimenticare la tragica perdita della figlia Emanuela e le abitudini che contraddistinguono la sua quotidianità.
Così Perinetti, direttore dell’area tecnica dell’US Avellino, ai microfoni di TMW: “Una proprietà solida con un presidente che lavora e fa lavorare – ha subito ribadito il dirigente romano, riferendosi al patron D’Agostino –. Il girone C è molto complicato, siamo in lotta. Alcune battute a vuoto in casa ci hanno frenato nella rincorsa ma c’è ancora tempo. Cercheremo di giocarcela fino alla fine. Altrimenti con i playoff. Dobbiamo ricostruire da un quattordicesimo posto. Vogliamo fare bene”.
Sono stati mesi non facili per Giorgio Perinetti, che ha recentemente perso la figlia Emanuela, dopo una lunga battaglia: “Dopo la scomparsa di mia moglie, il mio secondo lutto tragico. Mia figlia Emanuela, che si cimentava nel settore del marketing sportivo. La mia ragazza. Ci confrontavamo anche su temi calcistici. Mi manca tanto, occupava le mie giornate. E sì, il mio sogno è dedicarle la promozione in Serie B. Qualche battuta a vuoto rischia di rimandarlo. Ma mi piacerebbe farle questo regalo”.
Fuori dal campo, Perinetti non è uno che tende a farsi vedere molto: “Non esiste, sono sempre in campo… Sono sempre sommerso dal lavoro. Mi piace stare con gli amici, mangiare e bere un buon bicchiere di vino. Il mio lavoro coincide con la mia passione, non sai mai quando stai lavorando e quando invece trascorri del tempo libero”.