AVELLINO CALCIO – Protagonista dell’ultimo appuntamento di “Notte Ritiro” su Prima Tivvù, live dal centro sportivo polivalente di San Gregorio Magno, Chicco Patierno ha tracciato un primissimo bilancio della pre-season dei Lupi, per poi proiettarsi al campionato che verrà, facendo chiarezza sulle sue condizioni fisiche e sulle voci di mercato che lo hanno visto accostato alla Carrarese all’alba di questa sessione estiva. Per lui, è arrivato immediatamente l’adeguamento e il prolungamento del contratto fino al 2026 con l’US Avellino.
Patierno riparte dai 22 gol realizzati lo scorso anno, tra regular season, playoff e Coppa Italia di Serie C: “Riparto con lo stesso entusiasmo di sempre e con la voglia di raggiungere l’obiettivo con questa maglia. La notte di Vicenza non mi è andata giù ed è il motivo per il quale ho detto sin da subito al mio agente che sarei voluto ripartire da Avellino, per riprovarci insieme ai miei compagni. L’obiettivo è cercare di ripetersi anche sotto il profilo personale, anche se non sarà facile, ma firmerei per fare qualche gol in meno e andare dove dobbiamo andare. L’offerta della Carrarese? Sì, era vera, era reale, anche perché lì c’è mister Calabro con cui sono stato due anni fa a Francavilla, quindi ci conosciamo bene. Io però ero stato chiaro con il mio agente e ho apprezzato moltissimo la fiducia della società e del mister, che hanno pensato a me come primo contratto da rinnovare. È stato molto importante per me, ma io non ho mai avuto dubbi”.
Sulla concorrenza in attacco, ha aggiunto: “Vano non lo conosco molto bene, ma è il giocatore che mancava per caratteristiche, soprattutto perché contro l’Avellino fanno tutti la partita della vita e spesso si chiudono a riccio in area di rigore. Con la sua fisicità e i suoi centimetri ci potrà dare sicuramente una mano. Se dovessimo giocare in coppia, sicuramente dovrò adattarmi io a lui, andando sulle sue spizzate, visto che è una torre non indifferente. La concorrenza non mi spaventa, in una grande piazza è così: se vuoi il posto assicurato, vai a giocare altrove”.
E, infine, una battuta sul ritiro di San Gregorio Magno e sulle sue condizioni fisiche: “Ho ritrovato gli stessi compagni di sempre, che hanno voglia di lavorare duramente sul campo, ma sempre pronti a scherzare quando siamo insieme. Io sono in camera con Rigione e lo devo sopportare anche lì tutti i giorni… Abbiamo un grande rapporto io e Michele, un rapporto vero. Le mie condizioni? Adesso sto abbastanza bene, non sono ancora al top, perché mi sto gestendo soprattutto in qualche partitella finale, ma anche oggi ho fatto tutti e due gli allenamenti, completando il lavoro come gli altri, quindi direi che procede bene. Più che dolore, è fastidio. A ridosso dei playoff ho avuto questo problema al tendine rotuleo del ginocchio sinistro, che è poi diventato una forte infiammazione dopo aver chiuso la stagione. Durante i playoff prendevo due Toradol al giorno e non è un qualcosa che fa bene al fisico alla lunga… Poi, sono stato prima a Bologna e successivamente la società mi ha indirizzato a questo centro specializzato a Cesenatico, dove vanno tutti i calciatori. Lì, dopo una serie di terapie, mi hanno iniettato una cosa che dovrebbe dare una risposta biologica nel giro di un mese. Non c’è mai stato bisogno di intervento chirurgico per risolvere il problema fortunatamente. Sono fiducioso, presto starò meglio. Diciamo che il mio ritiro è iniziato il 2 luglio…”.
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