È il #MusaDay in casa Avellino Calcio. Giornata dedicata al neo direttore sportivo dei Lupi, tornato in Irpinia dopo la straordinaria cavalcata della Serie D 2018-19. Ieri l’ufficialità, oggi le prime dichiarazioni del DS biancoverde in conferenza stampa dinanzi ai giornalisti locali, tra nuove sensazioni e strategie di mercato.
A presentare ufficialmente a stampa e tifosi Carlo Musa, è stato il direttore generale Aniello Martone: “Oggi è la giornata di Carlo Musa, ci tenevo a fare questa presentazione. Lascio spazio a lui, perché è davvero la sua giornata. Per quanto riguarda il mercato, sapete com’è strutturata la società e Carlo sa tutto molto bene. Ho riportato qui Carlo perché in estate gli è stato tolto qualcosa che si era conquistato sul campo. Mi sto cercando di persone perbene e competenti.
Il mercato lo farà Carlo Musa, che è il direttore sportivo e si confronterà con me, che do un budget che va rispettato. Discorsi legati al minutaggio, a giovani e ad altre cose, ci confrontiamo e decidiamo insieme, noi e il mister. Cercheremo di prendere il meglio per l’Avellino, è un lavoro in sinergia. Io, Carlo e mister Capuano, le cui esigenze andranno rispettate, senza fare spese folli. Il giusto equilibrio che ci vuole per fare bene ad Avellino.
Andremo a prendere anche un nuovo responsabile capo scouting, sia per la prima squadra che per il settore giovanile. L’obiettivo è strutturare la società anche da questo punto di vista, con persone competenti e perbene.
Da oggi sono tutti in uscita e tutti confermati. Perché se mi arriva un’offerta da 700.000€ per Parisi, io lo vendo e ne vado a prendere un altro. Se, per esempio, il Bari mi offre 100.000€ per Di Paolantonio, io lo vendo e ne vado a prendere un altro altrettanto valido. La linea della società è questa. Poi ci sono le dinamiche di mercato: se uno viene ad offrirmi 300.000€ per avere Parisi subito, gli dico di no, al massimo te lo do e me lo lasci 18 mesi in prestito.
Non credo che sia un fallimento arrivare decimi o dodicesimi in questo campionato, ho sempre fatto un punto in più rispetto all’anno precedente, ovunque sono andato. Mi hanno sempre parlato di fallimento, ma i numeri dicono questo. Ho già detto alla società che se ho 400.000€ preferisco investirli sulle strutture e su altri aspetti, per poi iniziare qualcosa di importante il primo luglio.
Le parole di Mario Dell’Anno? Per me, l’Avellino non merita solo i playoff, ma almeno la Serie B. Io vorrei il primo posto, ma sappiamo che non è possibile. Con Mario ho parlato personalmente e sa cosa vogliamo fare. Noi vogliamo il meglio possibile per l’Avellino.
Riapertura della campagna abbonamenti? Lavoriamo su tante situazioni e questa è una di quelle che stiamo valutando. Fa piacere riportare entusiasmo anche in provincia, stiamo organizzando amichevoli e tornei per avvicinare la gente.
L’attacco? Uno deve arrivare subito, è chiaro. Anche perché il mister ha un problema di formazione per il 12, quindi ha chiesto un attaccante, valido ovviamente.”
L’INTERVENTO DI MISTER CAPUANO IN CONFERENZA STAMPA
Parola a Carlo Musa: “È un piacere per me rivedere tante facce, abbiamo passato una bella stagione insieme. Ringrazio la società, il presidente Izzo e il direttore Martone, che mi ha voluto qui. Sono contento ed onorato di tornare, mi fa piacere aver rivisto alcune facce anche nello staff, che c’erano anche l’anno scorso.
Sguardo al mercato? Beh sì, anche in questi mesi ho visionato diverse cose da addetto ai lavori. Quello di gennaio è un mercato lungo e particolare, quindi cercheremo di portare la nostra idea del calcio, che deve essere funzionale a quella di mister Capuano. Ci sono delle uscite da fare, abbiamo dei prestiti da squadre di Serie A, ci sono dei blocchi da rispettare e quindi dobbiamo vedere un po’ di cose.
Le vicende estive? Si è parlato molto di quell’incontro a Napoli. In quel giorno ci fu un confronto con la società, non ho rifiutato nessun progetto. Non ero in linea con il percorso portato avanti. Per me non era un problema lavorare con i giovani, ma mi sono defilato senza fare polemiche. C’erano delle difficoltà, lo sapete, ma non ero in linea con una gestione societaria.
Lo stile Sidigas – ha aggiunto – e la sua gestione aveva trovato un equilibrio nella figura dell’Ingegner De Cesare. Ho sentito tante cose su questo fatto del direttore generale, ma in quel momento non ho mai rifiutato la presenza di un direttore generale, perché il mio DG era Gianandrea De Cesare. Sono ora in una società che ha un modello diverso, dove c’è un amministratore delegato, un direttore generale e io ne faccio parte come direttore sportivo.
I contratti Di Paolantonio e Parisi? Sono un po’ tutti in scadenza il prossimo giugno. Sono due giocatori importantissimi per l’Avellino, non sono sul mercato per quanto ci riguarda. Nei prossimi giorni affronteremo il discorso con i loro agenti, parlando anche del medio-lungo termine. Se poi arriveranno offerte importanti, la società le valuterà com’è giusto che sia.
L’autonomia di Carlo Musa? Io sono abituato a condividere, non sono uno che ama prevalere da questo punto di vista. Abbiamo un direttore generale, un direttore sportivo e un amministratore delegato, quindi sei occhi sono meglio di due. Di cosa ha bisogno l’Avellino? Sicuramente, l’infortunio di Charpentier ha privato la squadra di un elemento importante, quindi davanti qualcosa si dovrà fare. Domenica avremo due squalificati dietro, ma questo non dovrebbe incidere più di tanto. Quando una società arriva in corsa, ci sono dei contratti pregressi da valutare e studiare.
L’addio in estate? Non lo trovo un gesto di debolezza, ma di rispetto verso società e piazza. Se non ero convinto e non ero idoneo ad entrare in una struttura societaria, non sarei stato corretto ad accettare una proposta. Ho rifiutato altre offerte perché non mi davano le giuste motivazioni e oggi sono contento di aver ritrovato l’Avellino. Non la vivo con sentimento di rivincita, non alberga in me questo sentimento. Abbiamo parlato tanto del passato, non ho nessuna rivalsa con niente e nessuno. L’anno scorso è stata sicuramente un’annata fantastica, una cavalcata bellissima.
In estate, quando si è cominciato a cercare un acquirente per l’Avellino Calcio, io ero il riferimento tecnico e sportivo della società e di Gianandrea De Cesare. Mi hanno chiamato diecimila persone, tantissimi avvocati, anche da fondi argentini. Io non faccio l’agente immobiliare di lavoro, faccio altro. Ho solo dato i contatti utili per arrivare ai vertici della società.
Charpentier? Non occupa uno slot perché è un prestito internazionale, quindi non è una priorità sciogliere il suo prestito. Ci sono altri contratti da valutare e modificare in base a ciò che troveremo.”
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