In occasione della presentazione ufficiale della nuova società dell’U.S. Avellino 1912, ha parlato in conferenza stampa il direttore generale Aniello Martone, che ha fatto chiarezza sul mercato e sulla questione legata al settore giovanile biancoverde.
“Sono arrivato pochissimi giorni fa ed era l’ultimo giorno utile per gli svincoli. Ho parlato con mister Dario Rocco e abbiamo deciso di fare una partita tra i ragazzi, dopo averne svincolati 5 che non venivano più, su indicazione dell’allenatore. Non si giudica un ragazzo da una sola partita, ma abbiamo svincolato alcuni ragazzi che sarebbero potuti rimanere fermi nel caso la nuova proprietà avesse preso decisioni diverse. I ragazzi svincolati rimarranno con noi fino al 12 gennaio, non sono stati fatti svincoli a caso. Dario Rocco già lo conoscevo dai tempi della Paganese, come responsabile del settore giovanile, mentre per quanto riguarda Montanile e Molino sono state fatte delle scelte, dopo un colloquio con i diretti interessati.
Sin da quando è iniziata la trattativa, lo scorso 27 agosto, quando mi chiamò personalmente De Cesare, sono sempre entrato in punta di piedi. Ho sempre detto di voler entrare senza rivoluzionare nulla, cercando di capire cosa c’è da fare e se gli addetti ai lavori sono utili al nostro progetto. La situazione attuale? Mancava proprio la mia figura di direttore generale, ma se ci sono 26 punti è perché qualcosa di buono è stato fatto. Ciò che ho chiesto alla società, sono degli uffici e di settorializzare la società, con tutte le componenti che devono essere responsabili dei rispettivi ambiti.
Mercato? Stasera faremo un’altra riunione, per capire innanzitutto la situazione contrattuale di quelli che sono presenti oggi all’interno della rosa. Cosa manca a questa squadra? É un aspetto a cui non ho ancora pensato, perché non mi sono mai incontrato contemporaneamente con Capuano e Di Somma. Non ho ancora vissuto lo spogliatoio, non ho ancora discusso di questioni tecnico-tattiche.
Charpentier? È un prestito, non è nostro, quindi che andava via a gennaio o a giugno non cambiava nulla. Tranne Parisi e gli Over come Di Paolantonio, l’Avellino non ha proprietà per quanto riguarda gli Under, i giovani presenti in rosa. È chiaro che l’obiettivo è dare minutaggio e valorizzare i giovani che abbiamo a disposizione, ma in partite importanti e non è sempre l’allenatore a prendere le decisioni.
Parisi? È di proprietà dell’Avellino a tutti gli effetti e la società può decidere di rinnovare
Antonio Minadeo? È una persona che io conosco, nell’ambiente degli addetti ai lavori, ha lavorato già con Circelli e Polcino a Campobasso. È una persona preparata, viene a vedere le partite dell’Avellino perché nella mia idea di equipe c’è anche lui. È una persona preparata e soprattutto educata, quindi se la società approverà la sua figura, sarà un piacere lavorare con lui.
Il mio addio da calciatore? Fu un bell’anno quello, con Ammazzalorso andavamo sempre in provincia nei club. È stato il mio primo amore l’Avellino, ho due figli nati alla città ospedaliera. Ci sono legato fortemente.
Per quanto riguarda i contratti trovati, c’è il vice di Capuano che attualmente sta lavorando con un contratto di collaborazione a titolo gratuito. Capuano, invece, aveva un accordo che sarebbe stato ridiscusso a gennaio, quindi abbiamo pensato a risolvere prima questa bega. Io sono sempre per dare, se una persona lavora e si impegna.
Questione valorizzazione? Su Micovschi e Illanes non c’è valorizzazione, non c’è minutaggio. Rossetti, la valorizzazione è secca. Charpentier non porta introiti essendo un giocatore proveniente dall’estero, mentre per Fallou Njie e Karic c’è una valorizzazione che va a presenze, a seconda del minutaggio. Con questo non voglio certo attaccare il lavoro e la persona di Di Somma, ma dubito che si arrivi a 200.000€ con i giovani a nostra disposizione.
I risultati sul campo? Al di lá delle ultime vittorie, qualcosa da migliorare sicuramente c’è, visto che entrambi gli allenatori hanno perso 5 partite. Vedremo che budget metterà a disposizione la società, ma ci sono tutti i presupposti per rinforzare la squadra a gennaio. Capisco le difficoltà del direttore Di Somma, anche io a Caserta ho fatto una squadra grazie ai miei rapporti con i giocatori: Vacca prendeva 300.000 a Parma e l’ho preso a 90.000, così come ho abbassato le richieste di Zito, che arriva dalla Salernitana.
Capuano? Con lui si era parlato anche di Casertana dopo l’esonero di Fontana l’anno scorso, poi non se ne fece nulla. L’ho conosciuto meglio qui, parlandoci, lo dicono tutti che è un grande allenatore.”