Intercettato telefonicamente dai colleghi di Sport Channel 214, il presidente dell’U.S. Avellino 1912, Luigi Izzo, ha fatto il punto della situazione sulla disputa con Nicola Circelli, attuale Vicepresidente e Amministratore Unico della società biancoverde.
“Abbiamo incaricato i consulenti dell’Avellino e i consulenti dell’IDC, sotto la supervisione del Dott. Gianni De Vita, di controllare tutti gli incartamenti delle società, – ha dichiarato in diretta il Presidente Izzo – le entrate e le uscite, gli estratti conto di tutti i soci per intenderci. La documentazione di Luigi Izzo è già sul tavolo da giorni, così come adesso c’è quella di Renato De Lucia e Sabatino Autorino. Per quanto riguarda l’altra parte (Circelli e Riccio, ndr), se la sta vedendo l’amministratore delegato Polcino, ma la loro documentazione non è stata presentata e di ‘sto passo non sarà presentata.
Quello messo in atto da queste persone, – ha aggiunto l’imprenditore di Montesarchio – che io definisco metastasi calcistiche che scelgono una piazza per ottenere qualcosa e andarsene, è un vero e proprio ricatto: Circelli chiede 250.000€, che secondo lui sono stati già bonificati, ma a me questi non risultano e non risultano a nessuno. Loro dicono di non aver avuto per produrre la documentazione, ma l’IDC è una società nata da un mese, che non ha pubblicato nemmeno il primo bilancio, quindi non vedo dove siano le difficoltà per produrre una documentazione di una società appena creata. Loro vorrebbero prima i soldi, che dicono di aver bonificato, per poi consegnare la documentazione. Come se una volta presi gli assegni circolari, potessero scappare.
Qui si stanno confondendo i bonifici con gli assegni post-datati, ma ci rendiamo conto… Io ho parlato anche con il presidente del Campobasso, che ha avuto a che fare con queste persone proprio l’anno scorso. Mi ha detto che è stato usato lo stesso identico modus operandi anche a Campobasso, nella speranza di portare via qualcosa. Proprio per questo motivo, io ho proposto una soluzione: andiamo dal notaio, mi date le quote e intanto permetto ai miei soci di entrare in società e pagare gli stipendi entro la data limite. Contestualmente, insieme a commercialisti e avvocati, analizziamo quale sia il reale debito dell’IDC, quanti soldi ha messo Circelli da quando è arrivato, e me la vedo tutta io. Me le accollo tutte io queste cose qui, persino i 100.000€ anticipati da Di Matteo.
Ricordiamoci, inoltre, che queste persone io neanche le conoscevo. E non mi sento di dare la colpa a Martone per averci fatto conoscere, perché sono cose già successe in ambito imprenditoriale. Ma qui, si parla di una situazione in cui se non ci fosse stato il nome mio all’interno dell’atto di vendita, De Cesare non avrebbe mai ceduto la società. Proprio perché con queste persone non si era mai seduto nemmeno a tavola a mangiare.
La scadenza Covisoc? Fortunatamente abbiamo ottenuto un rinvio, abbiamo ottenuto del tempo, comunicando che a breve ci dovrebbe essere un passaggio di quote. Il notaio è stato allertato e attendo di andare insieme a loro all’ufficio notarile, per mettere apposto innanzitutto le cose della società, per non rischiare gravi conseguenze per la squadra e non andare oltre determinate scadenze. Poi, ci sarà tutto il tempo per discutere dei soldi che loro devono realmente recuperare e che io mi impegno a coprire in prima persona.
Chi sono i miei soci? Sono irpini, questo vi posso dire, e sono amici che tengono alle sorti dell’Avellino. Sono tutte persone abituate a lavorare, che hanno società e aziende avviate, e soprattutto non passano le giornate in tribuna a vedere gli allenamenti, senza fare nulla nel corso della giornata. Agli allenamenti ci pensa mister Capuano, perché io faccio tutt’altro e non c’è bisogno che io segua la parte tecnica. È tutta gente che non ha bisogno di lucrare sulla squadra, perché ha già attività avviate e vuole soltanto investire nel calcio, non per un tornaconto personale. L’Avellino, al momento, non ha bisogno di sponsor, ma di gente che vuole lavorare e vuole il bene dell’Avellino.
L’acquisto di Tomàs Federico? È stato un giocatore imposto dalla società, dall’amministratore unico e dal signor Riccio, che hanno sottoscritto un contratto di un anno e mezzo con opzione per i tre anni successivi. Così, ci troviamo davanti a contratti di 50.000€ lordi l’anno, che vanno studiati ed analizzati come altri. Io non ho nulla contro il calciatore ovviamente, ma ho parlato con mister Capuano e mi ha detto chiaramente che, al momento, non è un giocatore da Avellino.”
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