È vero, a volte è un errore sottovalutare il presente se non si è sicuri al 100% di una determinata situazione. Ma sarebbe parimenti un errore sottovalutare il futuro e condizionare, di fatto, progetti e realtà che sono ormai dietro l’angolo. Con 43 punti all’attivo, 3 di vantaggio sulla zona playout e 10 sulla penultima in classifica ad una giornata dal termine della regular season, per l’Avellino è doveroso pensare alle scelte che configureranno l’anno che verrà.
Chi sceglie e decide, chiaramente, è la proprietà. Cosa vuole fare da grande, nel calcio, il Presidente Angelo Antonio D’Agostino? Questa la domanda che, probabilmente, ogni tifoso o qualsiasi direttore sportivo (o direttore generale, chissà) farebbe in questo momento all’imprenditore di Montefalcione. Che venga affiancato o meno da nuovi soci o nuovi sponsor di spessore in estate, come si vocifera nel recente periodo, conta relativamente. Nuova linfa per le casse societarie sarebbe sempre ben accetta, ma in fase decisionale toccherebbe sempre e comunque al patron D’Agostino avere l’ultima parola. Del resto, ha già fatto ampiamente capire che andrà avanti senza indugio, provando a rilanciare per l’ennesima volta il progetto biancoverde.
Ma in che termini? Bisogna porre nuovi paletti, stanziare nuove risorse e scegliere (ancora una volta) figure professionali in grado di dare ordine al caos in cui naviga il club di via Zoccolari. Strutturarsi, stilando un programma preciso ed organico su tutti i fronti, senza dimenticare (e sottovalutare) aspetti di natura commerciale e comunicativa. Se si vuole costituire un tandem dirigenziale, il DG e il DS vanno presi adesso. Subito.
Tutto va fatto per tempo. Bisogna iniziare a scegliere nell’immediato, dando certezze, per non farsi trovare impreparati ai nastri di partenza del mercato estivo e della nuova stagione. La piazza attende segnali, forti, concreti e chiari, non necessariamente sulla scia del vento popolare e di dinamiche “pallonare”. Ci si aspetta scelte coraggiose, fatte con la convinzione di chi ha appreso dagli errori del passato, ha voglia di ascoltare e non ha nessuna intenzione di alzare bandiera bianca, nel rispetto di una tifoseria che quest’anno ha vissuto un palese distacco emotivo dagli uomini che hanno indossato i colori del Lupo.
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