AVELLINO CALCIO – Intervenuto al fianco del Presidente D’Agostino, il DS Salvatore Di Somma ha parlato delle scelte di mercato fatte in estate e della conferma di Piero Braglia sulla panchina biancoverde.
“Tocca a noi sbrogliare questa matassa, – ha ribadito Di Somma – siamo convinti di poterla sbrogliare in tempi brevi. Per quanto riguarda l’allestimento della squadra, in tutte le situazioni abbiamo cercato di accontentare mister Braglia, sia negli uomini sia nel sistema di gioco. Braglia ci ha prima chiesto di costruire una squadra sul 3-4-3 e poi sul 4-3-3: noi abbiamo lavorato per questo, accontentandolo in tutto e per tutto. Rifarei tutto se tornassi indietro, assolutamente.
In ritiro siamo partiti con il 3-5-2 perché gli esterni non c’erano, non erano a disposizione. Siamo arrivati lunghi con i tempi, prendendo l’ultimo giorno Di Gaudio, chiudendo la telenovela Micovschi e acquistando Kanouté, centrando tutti i nostri obiettivi. Prima di Micovschi avevamo contattato anche esterni importanti come Chiricò, ma abbiamo ricevuto richieste folli. Micovschi era il nostro primo obiettivo e lo abbiamo preso, dopo un lungo tira e molla con il Genoa e con i procuratori. Forse ho sbagliato io a non chiudere alcune operazioni prima, ma poi sono stati presi. Si era partiti con il 3-5-2, poi il mister ha manifestato la volontà di voler cambiare.
Ci dimentichiamo troppo spesso di Plescia, che ha fatto 11 gol l’anno scorso ed è stato condizionato sin da inizio campionato da un’infezione. Fortunatamente questo problema è stato risolto e credo sia anche disponibile per giocare la prossima. Noi non abbiamo un solo attaccante, ne abbiamo quattro. Abbiamo Maniero, Plescia, Gagliano e il ragazzo Messina.
Le condizioni di Di Gaudio prima dell’acquisto? Non soffriva di niente e non ha mai sofferto di questo tipo di problemi. Qui non si comprano giocatori rotti. A Castellammare non doveva giocare, doveva giocare Micovschi con il 4-3-3. Si fece male Micovschi e Di Gaudio diede la sua disponibilità per un’oretta a Braglia. Purtroppo si è fatto male e ci è andata male. Ha dovuto giocare necessariamente, altrimenti si sarebbe dovuto scompaginare tutto a poche ore dalla partita.
Il tridente offensivo? Gli attaccanti esterni sono tre, con un’alternativa ai due che giocano. Se poi si fanno male tutti e tre, è normale che uno debba cambiare.
Io mi sono vergognato per la partita persa a Viterbo, lì si è toppato di brutto, in superiorità contro una squadra modesta. Abbiamo fatto tutti una pessima figura. Poi abbiamo sbagliato il primo tempo con il Campobasso, per il resto meritavamo di più a Castellammare, meritavamo di vincere in 10 contro il Latina. Con il Catanzaro, il mister ha deciso di giocare con una punta e Mastalli sotto punta, perché sperava di far venir fuori il Catanzaro e poi ripartire. Anche se non si è fatta una grandissima partita, le occasioni per segnare le abbiamo avute. Poi è chiaro che risultati e gol non stanno arrivando, qualcosa non sta andando.
Ieri sera sono venuti dei giocatori a confrontarsi con me e il Presidente, per capire quale fosse la situazione reale. Soprattutto i vecchi, chiaramente, sono molto attaccati al mister e si sentivano tremendamente in colpa per le ultime prestazioni, perché sono loro che vanno in campo. Quando ci sono queste situazioni, c’è sempre e c’è sempre stato un confronto fra società e calciatori, per capire se ci sono dei problemi. Comprendere il loro punto di vista, ci ha aiutato a capire che fosse giusto confermare Braglia in questo momento.
Il mio destino legato a quello di Braglia? È normale che la scelta di Braglia è una scelta che ho fatto io, condivisa chiaramente con la proprietà. Noi siamo sicuri e consapevoli di aver costruito una squadra forte. Non sempre, se non arrivano i risultati, va via il direttore sportivo insieme all’allenatore. Ma una cosa è certa: se pensassi che questa squadra non è forte, me ne sarei già andato, mi sarei dimesso. Io sono convinto che è stata allestita una squadra importante.
Mister Braglia? È consapevole di aver commesso degli errori, perché tutti hanno delle responsabilità in una situazione del genere.”
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