AVELLINO CALCIO – Ospite di “Notte Ritiro”, trasmissione in onda su Prima Tivvù, il direttore sportivo dell’US Avellino, Luigi Condò, ha tracciato un primissimo bilancio del ritiro di San Gregorio Magno, nel giorno del sorteggio dei calendari e al giro di boa del mese di luglio, che segna una prima sliding door del calciomercato estivo.
Tutte le dichiarazioni di Luigi Condò
Queste le parole del ds Luigi Condò a Prima Tivvù: “Il calendario? Partire bene è importante, soprattutto in una piazza come la nostra, che vive di entusiasmo. Lo ha dimostrato ai playoff, con l’aria magica che si era creata nelle partite che abbiamo affrontato, attorno alla squadra. Partenza importante, le prime partite sono insidiose perché non si riesce a captare nel modo migliore quella che può essere la condizione atletica e quelle che sono le distanze. Fare una partita ufficiale cambia tutto. Nella storia del calcio, le prime partite di campionato sono difficili, andiamo in casa di una squadra che ha fatto bene negli ultimi anni. Le dovremo affrontare tutte, sicuramente non sarà facile a Picerno, per tanti motivi. Ma ora dobbiamo rimanere concentrati sul lavoro che dobbiamo fare in ritiro.
La mentalità è alla base di tutto. Quando si crea un gruppo di persone che stanno bene insieme, anche fuori dal campo, la mentalità fa la differenza. Capitano i momenti negativi nell’arco di un campionato, ma noi vogliamo provare a vincere il campionato, proprio come i tifosi. Come noi, ci saranno anche altre squadre che vorranno vincere il campionato, ma dovremo farci trovare pronti.
Il mercato in uscita? È molto più a rilento rispetto agli altri anni, perché il mercato è partito più tardi e i campionati iniziano prima. Una fase di stallo, anche se noi siamo avanti in molte trattative. Speriamo di chiuderle il prima possibile, anche per i ragazzi, che hanno modo di andare ad allenarsi con le squadre di appartenenza e fare regolarmente il loro pre-campionato. Stiamo lavorando tanto, stiamo provando a spingere per quanto riguarda le uscite e penso che alla fine riusciremo ad ottenere buoni risultati. Il mercato in uscita è differente, perché c’è una squadra che sta prendendo un giocatore e poi magari ne spuntano altre due, con il calciatore che cambia subito idea. Ci sono una serie di valutazioni da fare. Credo che in settimana già riusciremo a fare qualcosa, a chiudere almeno un paio di operazioni. Sono alte anche le esigenze dei calciatori che hai in rosa, perché sei all’Avellino e un giocatore non accetta destinazioni scontate.
La situazione di Marconi? I giocatori dell’Avellino sono tutti importanti, hanno trascorsi importanti e hanno giocato in piazze importanti. Marconi ha già diverse richieste, ma il problema non sono le richieste. Il problema è convincere il calciatore ad andare in determinate società e trovare l’accordo economico.
Noi abbiamo fatto un’offerta per Scognamillo, stiamo aspettando delle risposte. Abbiamo parlato con l’entourage del calciatore, per quanto ci riguarda siamo avanti. Poi, è un tesserato del Catanzaro e sta alla società di appartenenza decidere se trattenere o meno il giocatore. Per quanto riguarda Costa, invece, abbiamo fatto delle chiacchierate, è un giocatore forte che ci interessa, ma a sinistra abbiamo un giocatore altrettanto forte che si chiama Daniele Liotti. Siamo contenti di avere Liotti, il mercato andrà avanti e le cose possono cambiare. Abbiamo le idee molto chiare, ci vengono proposti migliaia di giocatori, ma noi andiamo su quelli che vogliamo. Le difficoltà sorgono quando cerchi di prendere il giocatore che individui, per la tua idea di calcio. Migliorare una squadra che è arrivata al secondo posto e ha perso immeritatamente una semifinale playoff non è semplice. Bisogna fare le cose con oculatezza e con calma, cercando di sbagliare il meno possibile.
Tutti i giocatori vorrebbero stare ad Avellino, ma noi siamo sempre stati chiari, come accaduto l’anno scorso. Con il direttore Perinetti e mister Pazienza, abbiamo deciso chi sarebbe dovuto rimanere e chi no, comunicandolo subito ai rispettivi procuratori. È chiaro che ci sia qualche scontento, ma il calcio è così. Un giorno stai da una parte, il giorno dopo da un’altra, è normale.
Il play? Stiamo valutando diversi profili e dobbiamo cercare di prendere il profilo giusto per noi. Le caratteristiche giuste per le nostre idee, cercando di far combaciare tutto questo. È scontato che cerchiamo un centrocampista centrale perché ci manca, così come l’attaccante. Noi non ci dobbiamo dimenticare che abbiamo già attaccanti forti in rosa, poi è normale che il mercato degli attaccanti è diverso dagli altri ruoli, perché può succedere di tutto negli ultimi 15-20 giorni. Siamo tranquilli in tutti i ruoli, ma è normale che ci mancano dei tasselli importanti, ma non vogliamo sbagliare e non abbiamo fretta. Il mercato è ancora lungo: se noi riusciamo a prendere subito il giocatore che vogliamo, lo prendiamo e basta.
Le squadre B? Io non sono d’accordo con le formazioni U23, perché secondo me tolgono spazio a squadre e piazze che vincono sul campo i campionati e vivono di calcio 24 ore su 24. Sicuramente, per le società che possono permetterselo, è importante, perché queste squadre possono inserire giocatori in un campionato importante, che è un’altra cosa rispetto al campionato Primavera. Ma in Serie C deve giocare chi vince i campionati.
I ragazzi della Primavera? Portare i ragazzi del settore giovanile in prima squadra è la soddisfazione più grande. Qui ne abbiamo cinque, hanno tanto da migliorare. Poi, bisognerà vederli in un contesto di un intero anno in prima squadra, per valutare il loro percorso di crescita. Ci sono state delle attenzioni per alcuni di loro e questo ci inorgoglisce. Fusco? È un giovane importante, che deve crescere ancora tanto, ma per crescere deve giocare e fare esperienza. Alla fine, non bisogna mai esporsi sui giovani, perché poi si rischia di fare danni. Ha bisogno di giocare, sta facendo bene con noi e siamo contenti.
Benedetti? È un ragazzo che fino all’infortunio, l’anno scorso, stava facendo molto bene. Poi ha avuto questo infortunio, lo abbiamo perso fino a fine campionato. È un bravissimo ragazzo, è un buon giocatore, ora sta bene e ce lo teniamo stretto.
Kabashi? È un giocatore importante, è un giocatore che avevamo anche attenzionato. Quando si fa mercato, si parla con tanti profili, noi siamo l’Avellino e cerchiamo di parlare con profili da Avellino. È un giocatore importante per la categoria, l’anno scorso ha fatto la B a Reggio Emilia e credo che rimarrà alla Reggiana. Colombini? Un buon giocatore, che ha avuto una crescita importante, ma non è un giocatore che ci interessa.
Io credo che tutti possono dare di più. Se siamo arrivati secondi, tutti potevano dare di più. È vero che siamo usciti in modo immeritato dai playoff, ma è inutile parlare del passato. Secondo noi, Russo è un giocatore con qualità importanti. L’anno scorso veniva da un infortunio importante, ma noi da lui ci aspettiamo tanto, perché ora sta bene e ha qualità che ci posso dare una mano.
Attaccante allo Sgarbi? Gli attaccanti hanno le annate. Sgarbi è stata un’intuizione del direttore Perinetti, che l’anno prima aveva fatto meno di 5 gol. Dipende dall’annata. Per caratteristiche, ne cerchiamo uno simile, un calciatore che sappia attaccare la profondità. Non è facile, perché non c’è il profilo perfetto, altrimenti non sarebbe Lega Pro. Cerchiamo un giocatore importante, un attaccante, non un esterno offensivo.
Ricciardi? Ha avuto la proposta di rinnovo dall’Avellino e non ha accettato. Per sua scelta, Ricciardi ha deciso di andare via e noi abbiamo accettato la sua scelta. Sannipoli? È un giocatore che noi abbiamo preso l’anno scorso, dal Latina, dove aveva fatto 5 gol e 11 assist da quinto. Ha sofferto un po’ la piazza la scorsa stagione, ora vediamo quest’anno. Llano? Lo abbiamo preso a gennaio, le partite che ha giocato ha fatto buone partite, da quinto e da mezzala. Ne ha fatte poche, è vero, ma è un giocatore di sicuro affidamento. Di sicuro non si può giocare tutti all’attacco, ma bisogna avere equilibrio per vincere le partite. Cancellotti quinto a destra? Tommaso è un quarto, secondo me Pazienza gli ha trovato un ruolo ideale, come terzo di difesa, quindi non complichiamoci la vita.
Il colpo Sounas? Credo che Sounas sia un giocatore importante, parlano i numeri. Ha vinto 4 campionati da protagonista, l’anno scorso è stato uno dei migliori centrocampisti della Serie B. Un colpo importante come Iannarilli, Marson, lo stesso Tribuzzi. Giocatori importanti. Sono tutti elementi che crediamo siano da Avellino e che possano migliorare una squadra che non è facile da migliorare.
Salvemini? Giocatore importante per la categoria, ha delle caratteristiche importanti, anche se non del tutto simili al profilo che cerchiamo. Stiamo valutando alcuni profili e stiamo aspettando alcune situazioni. Andremo sull’attaccante senza alcuna frenesia.
La tifoseria? Per noi, è una grande responsabilità. Dobbiamo ripartire da quell’aria magica che c’era la sera di Avellino-Vicenza. Era una sensazione strana, quindi penso che dobbiamo ripartire da lì. Come si riparte? Lavorando, sbagliando il meno possibile e facendo i risultati. Ci vuole anche una piccola piccola dose di fortuna. E l’Avellino credo sia in debito. E a me non piace parlare di fortuna, perché poi gli episodi si compensano nell’arco di un anno. Venivamo da una rincorsa lunga, che alla fine paghi con una sconfitta o con qualche passo falso, ma bisogna ripartire da quanto fatto. Non si ha una compattezza, se non si ha una squadra che va in un’unica direzione, non si va da nessuna parte. Mi ripeto fortunato a lavorare al fianco di una figura come Perinetti e di Pierfrancesco Strano, che ci dà una grossa mano. Il contratto in scadenza non è assolutamente un problema, perché se poi vinci i contratti si fanno in un attimo.
D’Ausilio? Può giocare in diversi ruoli, ha già dimostrato le sue qualità, ma anche lui può migliorare ancora tanto per diventare un grande calciatore. Non ha fatto ancora nulla e quest’anno ci aspettiamo tanto da lui”.
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