Nel corso dell’intervista concessa ai microfoni di Radio Punto Nuovo, mister Raffaele Biancolino ha parlato dei successi ottenuti con i ragazzi della Primavera 3 e del rush finale che attende la prima squadra di Michele Pazienza, reduce dal roboante 6-1 al Picerno. L’ex bomber dei Lupi, che ha già vinto il campionato regolare con l’Under 19, ha detto la sua sul momento della formazione biancoverde e sulla gestione di Patierno e compagni.
Tutte le dichiarazioni di Raffaele Biancolino
Queste le parole di Raffaele Biancolino nel dopo gara: “Si è parlato sempre poco e con tanti problemi del settore giovanile negli ultimi anni. Negli ultimi 2-3 anni, però, si sta lavorando e si sta cercando di portare avanti, con onore, il nome dell’Avellino. Noi ci stiamo preparando per questo finale di campionato, aspettando di sapere chi sarà il nostro avversario per questa finale playoff. Sicuramente si metteranno tutti a disposizione, dando spazio a chi ha giocato meno, per poi vedere il da farsi.
La ricetta vincente? È sempre il risultato. Sembra brutto dirlo, ma è tanto legato a questo. Il nome dell’Avellino, in questa categoria, fa strano, perché è sempre abituato a vincere e a lottare su tutti i fronti. La medicina giusta è il risultato, poi la verità sta sempre nel mezzo, su chi ha ragione e chi ha torto. L’importante è fare più punti possibili per arrivare ai playoff nel migliore dei modi.
Il rush finale? Al Benevento è capitato adesso quello che è successo all’Avellino un po’ di tempo fa. Il Benevento viene due risultati negativi ed è in difficoltà, al momento. È un campionato che resta strano, perché con una vittoria vieni fuori da queste crisi. I playoff, mentalmente, sono diversi da quelli che ho vissuto io anni fa, ma questo capita anche a me con la Primavera. Dovrò stare fermo praticamente 30 giorni, lì bisognerà lavorare sulla testa e riprendere la preparazione, perché sono partite secche quelle che vado ad affrontare io. Ma è anche quello che capita alla prima squadra, che arrivi seconda o che arrivi terza. Poi toccherà al mister fare le valutazioni e capire come gestire al meglio il tutto.
La gestione del parco attaccanti? Sicuramente Pazienza saprà come fare. Tutto sta nella gestione. Fa capire l’importanza di vincere il campionato e di arrivare più in alto possibile. Negli ultimi anni di carriera, è capitato anche a me di avere cinque attaccanti: io ero il più vecchiotto, ma ero anche quello che voleva giocare sempre, ma ho messo davanti a tutti la vittoria del gruppo e del campionato. Così funziona e così sarà anche per la prima squadra, perché i giocatori sono intelligenti. Sicuramente vogliono giocare e vogliono essere dei titolari, ma adesso è il momento di mettere il gruppo in prima linea.
Patierno? È sicuramente un buon traguardo il suo, come per gli altri, perché capisco anche Gori e la voglia di incidere degli altri attaccanti. Ma ora è il momento del gruppo e di pensare all’obiettivo finale. Io non facevo battere a nessuno anche i falli laterali, ma mi è successo anche di lasciare rigori ad Evacuo, contro il Foggia in finale playoff, e De Angelis, contro il Sorrento in un 4-1 del 2013. Crescendo, capisci tante cose: se fai 10 gol e non vai in B, è una cosa, ma se ne fai 8 e poi vai in B, quegli 8 gol valgono per tre.
Sgarbi con Patierno e Gori? È una cosa che già penso, che si possa fare. Ci sono momenti e momenti. Ci sono momenti in cui possono giocare tutti e tre e altri momenti in cui è meglio di no. Come Evacuo, Grieco e Biancolino. E altri momenti in cui giocavano solo Biancolino e Grieco, nel momento in cui Felice stava rendendo un po’ in meno. Anche io in Primavera gioco con tre attaccanti, quasi quattro a volte.
Il mio futuro? Sapete quanto sono attaccato all’Avellino, alla piazza e alla maglia. Non vi nascondo che il mio sogno, fra 10 anni, è allenare l’Avellino, quando sarà ovviamente. Tanto è tutto scritto come dice sempre mia moglie, vediamo quello che succede. In questo momento, penso a queste due partite che mancano con la Primavera, prima della finale per salire con i miei ragazzi, che devo solo ringraziare per quello che stanno facendo”.