Giornata di presentazione per Andrea Favilli, nuovo attaccante dell’Avellino, arrivato a parametro zero dopo l’esperienza con la maglia del Bari. Svincolatosi dal Genoa lo scorso 30 giugno, il classe ’97 cresciuto nel settore giovanile della Juve ha scelto di sposare il progetto tecnico di Raffaele Biancolino, firmando un contratto biennale con opzione di rinnovo fino al 2028. Qui di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate dal giocatore in conferenza stampa, direttamente dal ritiro di Rivisondoli.
Avellino Calcio, le prime dichiarazioni di Andrea Favilli
Queste le prime parole di Andrea Favilli in maglia biancoverde: “Una trattativa che nasce verso metà giugno, perché io finisco la stagione a Bari e stavamo parlando di rinnovare il contratto. La trattativa è andata un po’ per le lunghe ed è arrivata questa chiamata dell’Avellino. Nel giro di una settimana siamo riusciti a chiudere, da parte mia c’è stata apertura sin da subito, sono stati molto bravi il direttore e il presidente. Sono molto contento di essere qui, ho trovato un gruppo coeso e unito. Io ho cercato di inserirmi sin da subito e piano piano sono sicuro che il feeling andrà sempre migliorando.
Cosa so di Avellino? Penso di aver giocato contro l’Avellino una decina d’anni fa, in un Avellino-Ascoli. Sicuramente è una piazza calorosa, dove si vive di calcio. Ho avuto la fortuna di giocare in piazze importanti, dove la spinta dei tifosi si faceva sentire quando giocavamo in casa. In queste piazze qui, hai una spinta in più sicuramente.
Modulo troppo offensivo? Credo sia prematuro. Dipende sempre come imposti la fase difensiva. Credo che quando hai un reparto offensivo forte, tu lo debba sfruttare. Ho trovato giocatori forti sulla trequarti e davanti, alla fine per vincere devi fare un gol più degli altri. Credo che la strada sia giusta, poi saranno solo il campo e le partite a dircelo.
Sicuramente ho l’ambizione di fare una stagione da protagonista, insieme ai miei compagni. Cerco di mettermi a disposizione del mister e dei compagni, per farmi conoscere dentro e fuori dal campo. Ho i miei obiettivi ben chiari, quindi ho cercato di presentarmi nel miglior modo possibile. Ancora non sono al massimo della condizione, si lavora tanto, ma questi allenamenti ci permettono di presentarci nel miglior modo possibile alle prime giornate.
La prossima Serie B? La Serie B si è livellata molto, soprattutto in bassa classifica non ci sono più quelle squadre che concedono tanto, soprattutto negli ultimi mesi. A parte un paio di squadre che sono un po’ fuori dai parametri della B, le altre sono tutte livellate e fino all’ultimo ci sarà da lottare. L’importante sarà impattare bene il campionato, perché le prime 6-7 giornate indirizzano un po’ il cammino. Noi possiamo fare un bel campionato, perché il gruppo è solido e vincente, arriva da un campionato vinto in un certo modo ed è una squadra che parte avvantaggiata. Penso che potremo fare un campionato di livello.
I miei infortuni? Sicuramente il filo conduttore della mia carriera è questo, senza nascondersi dietro nessun tipo di giustificazione. Avrei avuto le qualità per fare un percorso diverso, ma gli infortuni e gli incidenti fanno parte del nostro mestiere. Non ho mai mollato e mai mollerò, un giocatore se ha le qualità può fare il salto da un momento all’altro. Davanti, ho trovato giocatori importanti, io sono più piccolo di Chicco e Facundo. Partiamo tutti dallo stesso livello, senza curriculum e senza niente, anche perché chi ha sempre fatto gol, può farli in ogni categoria.
Biancolino? Il mister, essendo un ex attaccante, vuole i gol da noi. Stiamo lavorando molto dal punto di vista tattico, perché l’anno scorso abbiamo giocato con un modulo diverso, quindi anche per me sono indicazioni diverse. Entro in un gruppo che si conosce da tanto, quindi mi ci vorrà del tempo, ma sotto il profilo dell’integrazione all’interno dello spogliatoio procede benissimo e andrà sempre meglio.
Obiettivo personale? L’obiettivo minimo per un attaccante è quello di andare in doppia cifra. Poi ci sono un sacco di variabili da considerare, ma l’obiettivo è quello lì.
Caratteristiche simili a Biancolino? Che gli somiglio ancora non me l’ha detto, ma chiaramente ci sta dando tanti consigli. Ho avuto modo di lavorare anche con Lucarelli, che si concentrava tanto sugli attaccanti e anche qui immagino che sarà lo stesso.
Numero di maglia? Non è ancora partita la caccia al numero di maglia, ma sicuramente il 99 è un numero che mi piace molto e quindi vedremo”.