AVELLINO CALCIO – All’indomani del mercato di riparazione, che ha regalato due nuovi innesti alla mediana biancoverde, Massimo Rastelli si è trovato tra le mani il centrocampo più completo del girone C di Lega Pro. Più completo non significa necessariamente più forte, considerando la presenza di calciatori importanti all’interno delle rose di Crotone e Catanzaro. La vittoria interna con i pitagorici, però, ha confermato il valore dei singoli e la varietà di caratteristiche di cui può disporre il trainer dei Lupi.
Nella serata di ieri, prima ancora dei gol delle mezzali, va sottolineata la sontuosa prestazione di Federico Casarini, più volte messo in discussione anche nel mercato di gennaio: l’ex centrocampista di Bologna ed Alessandria, arrivato la scorsa estate in Irpinia, ha superato i momenti più critici della sua stagione, beneficiando della cura Massimo Rastelli e della nuova posizione nello scacchiere biancoverde. In cabina di regia, pur non essendo il classico metronomo addetto ad una raffinata costruzione della manovra, è il giocatore che piace e di cui necessitava l’ex allenatore di Cagliari e Pordenone. Lavoro oscuro, copertura delle linee di passaggio, sagacia tattica, pragmatismo, giocate semplici ma intelligenti.
Contestualmente, il salto di qualità è stato certificato dall’approdo all’ombra del “Partenio-Lombardi” di due interni puri come Sonny D’Angelo e Davide Mazzocco, prelevati rispettivamente da Reggiana e Cittadella: il miglior Sonny si era già rivisto nel primo tempo di Messina, quando il nuovo 72 dell’Avellino era più volte andato vicino alla marcatura, trovando sulla sua strada soltanto un super Fumagalli. Il destro a giro di ieri sera è una pennellata d’autore che testimonia l’attuale livello di autostima del gruppo squadra; il 27enne veneto, invece, ha rappresentato sin da subito un mix di caratteristiche che finora Jacopo Dall’Oglio (titolarissimo all’alba di questo campionato, ndr) non è riuscito a conferire alla mediana irpina, per problematiche fisiche e non di natura tecnica. Personalità, fisicità, cattiveria e un pizzico di spensieratezza in un contesto che adesso, anche psicologicamente, sembra essersi definitivamente “sbloccato”.
Il tutto senza dimenticare Francesco Maisto (la rivelazione) e Antonio Matera (l’equilibratore), pedine fondamentali che Massimo Rastelli ha dimostrato di non voler mai lasciare indietro. L’ingresso in corso d’opera e il mancino del classe 2003 contro il Crotone lo dimostrano, una volta di più.
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