Avellino-Monza: la conferenza stampa di Biancolino pre partita

AVELLINO CALCIO – Giornata di vigilia per i Lupi di Raffaele Biancolino, impegnati domani alle ore 20:30 contro il Monza di Paolo Bianco, in occasione dell’anticipo della terza giornata di Serie B. In conferenza stampa, il tecnico biancoverde ha presentato così il confronto con i brianzoli: qui di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore dell’Avellino.

Le dichiarazioni di Biancolino alla vigilia di Avellino-Monza

Queste le parole di Biancolino nel pre gara: Si torna a casa dopo tanto tempo. Dopo sette anni affrontiamo in casa questo campionato importante. Il pubblico ci darà la carica di sempre. La squadra sta bene, abbiamo lavorato bene sia a livello atletico che tattico. Li ho trovati motivati, bisogna continuare così.

Tutino? Non è ancora a disposizione, non sarà dei convocati. Non si sanno ancora le tempistiche, bisogna valutare con lo staff medico. È una situazione particolare, non l’ho a disposizione e non so per quanto tempo. Non sta attraversando un buon periodo, ha ancora fastidio e non so per quanto tempo sarà fuori. Non credo sia una cosa di poco conto.

La mia assenza post Modena? Non ci siamo capiti, ma non è colpa mia né dell’addetto stampa. L’atteggiamento di Modena è stato quello giusto. Peccato per il gol preso e per l’espulsione di Cagnano che cinque secondi prima doveva uscire per Milani. L’esclusione di Enrici è stata una scelta tecnica, non c’è mai stato un problema. Ora stiamo andando per il verso giusto.

Le condizioni di Palmiero e Patierno? Patierno lo sento tutti i giorni e si sente meglio. Forse settimana prossima torna a casa ma dobbiamo aspettare perché è una situazione molto delicata. Palmiero sarà a disposizione e potrebbe giocare dal primo minuto. Rigione è ancora out.

La difesa? Per me Enrici è un destro. È stato venduto come braccetto sinistro, ma piede naturale è destro. Con lui ho un ottimo rapporto e so cosa può dare a questa squadra. Vedo gli allenamenti tutti i giorni e dal 9 luglio continuo a stargli vicino ma vedo calciatori che mi danno più equilibrio. In difesa stiamo ancora analizzando delle cose e stiamo variando qualcosa. Potremmo cambiare qualcosa, ci stiamo lavorando.

Milani? È un giovane di prospettiva che può darci tanto in una situazione di gioco diversa. Prima o poi arriverà il suo momento e potrà esprimersi. Missori? Anche lui è un giovane di prospettiva ma con caratteristiche diverse da Milani.

Biasci e Lescano insieme? Tommaso è un calciatore di categoria, sa legare con la punta e il trequarti, si abbassa, attacca la profondità. A Facundo manca il gol ma lo sto vedendo molto meglio su alcune cose che gli chiedevo già l’anno scorso. L’attaccante è particolare: basta il gol per cambiare tutto.

Il Monza? Il tifo deve darci una mano. Dopo sette anni la gente farà esplodere questo stadio. Deve essere la nostra forza. Se andiamo a vedere i nomi e la rosa, è sicuramente una squadra di categoria superiore. Dobbiamo mettere sicuramente qualcosa in più noi in mezzo al campo, dal punto di vista caratteriale, ma se gli lasciamo il pallino del gioco andiamo in difficoltà, come contro ogni squadra in questa categoria. Se gli facciamo prendere coraggio, ci possono mettere in difficoltà.

I giovani? Sono giovani importanti, che stanno lavorando bene e che stanno facendo bene, anche a Modena lo stesso. È chiaro che hanno bisogno di crescere, ma sono contento di come stanno lavorando.

I troppi infortuni? Gli infortuni sono state cose improvvise, perché abbiamo preso giocatori importanti, vedi Favilli e Tutino. Venivano a rinforzare la squadra, ma lo stesso D’Andrea, tra l’intervento a Montella contro la Primavera e la botta a Frosinone, si è rotto il menisco del ginocchio. Andrea e Gennaro li abbiamo presi perché ci dovevano far fare il salto di qualità, ma sono rimasto io in primis sorpreso. Non me l’aspettavo, perché è stata tosta perdere più giocatori in un solo reparto. Ma io mi conosco e vado avanti: cerco di sfruttare al massimo chi ho a disposizione, perché ho giocatori importanti che possono far bene in questa categoria.

Il mercato? Con chi dovevo parlare ho parlato, sapevano e sanno il mio pensiero. Io sono orgoglioso e felice di allenare i giocatori che stanno qua, poi se non è arrivato qualcuno amen. Sono ancora più orgoglioso di allenare chi c’è qui. E il mercato ormai è chiuso, anche per rispetto dei giocatori che fanno parte di questa rosa. Basta parlare di ciò che è successo ieri e pensiamo a domani.

I cambiamenti di Modena? Li ho visti bene, perché l’avevamo preparata così. Stessa cosa con Sounas a destra, perché ci vuole equilibrio in ogni partita. La maggior parte delle squadre gioca in ampiezza, facendoti male sugli esterni. Dobbiamo adeguarci partita dopo partita, in base alla squadra che andiamo ad affrontare, anche modificando il nostro sistema di gioco. Ma questo non è un passo indietro, ci dobbiamo adeguare ad un campionato completamente diverso dalla Serie C. Molta più gamba, più forza fisica, ci sono allenatori e squadre che studiano tanto. Devi adeguarti e cambiare in base alla partita: puoi giocare 4-3-1-2 e la partita successiva con un 4-4-2. Questa deve essere la nostra mentalità: essere capaci di cambiare in base alla gara e all’avversario.

Cancellotti a sinistra? Anche questa è un’opzione, però in questo momento bisogna sfruttare al massimo ciò su cui lavoriamo in settimana. Cancellotti a sinistra lo abbiamo provato lo scorso anno ed è andata bene, lo stesso Enrici a sinistra, anche se a lui non piace… Se ho bisogno di un marcatore e non uno che spinge un po’ di più, però poi tutto quello che provi lo devi mettere in campo e non è facile.

Chi temo del Monza? Il Monza è una squadra veramente importante e con nomi importanti in ogni reparto. Abbiamo lavorato su ogni settore e ogni singolo reparto, su dove ci possono mettere in difficoltà. Bisogna dare qualcosa in più a livello di carattere e di fame.

Possiamo sfruttare qualcosa in più sugli esterni, ma non vorrei che poi andiamo in difficoltà nelle zone centrali del campo. Abbiamo bisogno di equilibrio, abbiamo giocatori bravi nell’uno contro uno là davanti, a partire da Roberto (Insigne), che può fare molto molto di più. Non è ancora il giocatore che conosco io e che conosciamo tutti, ma questa categoria la conosce benissimo e può dare ancora tanto”.

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