Altamura-Avellino 1-3: le dichiarazioni di Biancolino nel post partita

L’analisi di Raffaele Biancolino nel post partita di Team Altamura-Avellino, terminato sul punteggio di 1-3. Decisive le reti degli attaccanti: da Redan a Patierno, fino all’ultimo tap-in di Gori. Qui di seguito tutte le dichiarazioni del tecnico dei Lupi a margine del successo odierno.

Le dichiarazioni di Biancolino nel post partita di Altamura-Avellino 1-3

Questa l’analisi di Biancolino nel dopo gara: “Primo tempo così e così, con due palle perse e due errori da una parte e dall’altra. Poi le misure si sono allargate, gli spazi sono aumentati dopo il gol di Patierno, che ha sbloccato la gara e abbiamo iniziato a trovare le nostre giocate.

Tribuzzi? L’ho visto bene, doveva abbassarsi su Franco in fase di non possesso, poi ha trovato un paio di giocate ed è ripartito quando ha potuto. L’ho visto meglio.

I singoli? Iannarilli ha fatto una partita strepitosa, due parate importanti, oggi ha dimostrato il giocatore che è, perché ha fatto una partita straordinaria, come tutti. Dalla difesa all’attacco, con gli attaccanti che si sono sbloccati finalmente. Bastava una minima occasione e alla fine hanno segnato tutti e tre.

Redan? È partito un po’ a rilento, ma sapevamo che aveva delle qualità importanti e lo abbiamo aspettato. Sapevamo che sarebbe venuto fuori, ma come tutti gli altri attaccanti. Si sa adattare un po’ con tutti là davanti.

Ho creduto in questa squadra dal primo giorno, ma io voglio sempre di più. Abbiamo fatto un girone d’andata, sotto la mia gestione, importante. A parte una partita che abbiamo steccato (col Taranto), abbiamo giocato in trasferta tre partite su quattro nell’ultimo periodo, contro squadre che erano sopra di noi in classifica. Alcune senza i nostri tifosi, insomma. Sono soddisfatto, ma mai contento fino in fondo, perché voglio di più e anche i ragazzi vogliono di più.

La sofferenza? Siamo abituati a soffrire. Qui non ho mai visto vincere campionati senza soffrire, ma alla fine ce la siamo goduta anche di più. Dobbiamo soffrire e lottare, come vuole e come è abituato questo popolo.

Il 4-3-1-2? Il sistema di gioco ti porta a soffrire un po’ sugli esterni, poi è chiaro che bisogna chiudere bene le distanze sulle corsie. Come loro ci creano difficoltà sugli esterni, poi devono ripiegare verso il centro, dove noi troviamo spazi. Un po’ il gioco della coperta, dipende dove la tiri. C’è sempre da migliorare e lavorare.

La Coppa Italia? È importante, anche per chi sta trovando meno spazio. Non sono seconde linee, sarà una giornata importante per passare il turno e fare la prestazione. Sarà l’occasione per chi ha giocato meno per mettersi in mostra”.

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