AVELLINO CALCIO – Ospite di “A Tutto C” su TMW Radio, il direttore Giorgio Perinetti è tornato a parlare di Lega Pro e delle ambizioni della famiglia D’Agostino, a proposito del suo Avellino. A 90 minuti dal termine della regular season, all’indomani della sconfitta di misura incassata dai Lupi in quel di Taranto, è già tempo di pensare ai playoff e al futuro.
Perinetti, oggi direttore dell’area tecnica dell’US Avellino, ha ritrovato in questa stagione la Serie C, campionato già vinto nel recente passato: “Quest’anno, ho visto passione autentica, viscerale, con particolare riferimento al girone C, dove giochiamo noi. Prima di tutto ad Avellino, dove c’è grande tradizione, dove c’è un lungo passato in Serie A. Ma ho ritrovato in generale il calcio del campanile, la passione dei piccoli centri, un calcio che si contrappone al modello business verso cui sta andando la Serie A. Anche guardando negli altri gironi, a città come Trieste, Vicenza, il Cesena che ha centrato la promozione. E non sono d’accordo con chi dice che il livello della Serie C si è abbassato, anzi. Non giocando nelle serie superiori, i migliori calciatori italiani finiscono per comprimersi in questa categoria”.
Sulle ambizioni della famiglia D’Agostino, ha aggiunto: “Io sono arrivato un anno fa, prendendo una squadra che era arrivata 14a e abbiamo cambiato tantissimo. Questo chiaramente non favorisce l’immediata possibilità di dominare un campionato così difficile. Abbiamo trovato una sorpresa come la Juve Stabia, che ha avuto una continuità incredibile e ha vinto meritatamente il campionato, oltre a confrontarci con altre realtà importanti. La famiglia D’Agostino è solida, stabile, appassionata, e sicuramente dà all’Avellino tutte le risorse per poter tornare almeno in Serie B, una categoria che dovrebbe essere stabile per una società come questa. Speriamo di far bene subito, con questi playoff competitivi e difficili, ma l’Avellino cercherà di rendersi protagonista al di là della categoria in cui giocherà”.
Perinetti ha poi proseguito: “Il calcio è molto dinamico, quindi bisogna essere pronti a cambiare anche velocemente. La Juve Stabia ha fatto molto bene, con un allenatore che conosco molto bene e Lovisa che è un ragazzo che ha intuito e perspicacia. Loro hanno avuto una continuità enorme, noi abbiamo avuto un po’ troppi alti e bassi, anche dovuti a tantissimi infortuni. Non è stato facile rimanere vicini alla vetta. Ora, speriamo di chiudere sabato il discorso secondo posto, per affrontare al meglio questi playoff”.
Sulle seconde squadre in Lega Pro: “Sono a favore, perché crede possa garantire a questi ragazzi di giocare in una categoria professionistica, invece di essere girati in Serie B, dove non gioca nessuno. Ed è il destino di molti ragazzi che escono dalla Primavera. Juve e Atalanta stanno dimostrando che si può fare, che può esserci la possibilità di amministrare i propri talenti in casa. Ora spero riesca a farla anche il Milan”.
Seconde e terze classificate dovranno attendere circa tre settimane prima di scendere in campo per i playoff: “È il primo cruccio che abbiamo quello dell’attesa – ha ammesso Perinetti –. Non ho mai fatto questi playoff, per fortuna i campionati li avevo vinti prima. Quindi, devo chiedere a chi li ha fatti. Chiederò ad allenatori che negli ultimi 2-3 anni hanno fatto questi playoff da secondi o da terzi, per capire come arrivarci al meglio. Le favorite? Ci sono squadre forti nel nostro girone, innanzitutto, poi Vicenza, Padova e Triestina nel girone A, così come la stessa Carrarese nel girone B. Ma ai playoff è un’altra storia, bisogna azzerare quanto fatto fino a quel momento”.
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