AVELLINO CALCIO – Ospite degli studi di Prima Tivvù, in occasione del nuovo appuntamento di Contatto Sport, il DS dei Lupi Luigi Condò è tornato sull’amaro pareggio con la Juve Stabia, prima di tracciare un bilancio del mercato biancoverde e spiegare cosa è successo con Ernesto Starita, approdato al Benevento nonostante un primo accordo con l’Avellino.
Tutte le dichiarazioni di Luigi Condò, tra campo e mercato
Queste le parole del direttore sportivo dell’US Avellino: “L’Avellino, a parte le due partite iniziali, ha fatto gli stessi punti della Juve Stabia – ha ribadito Condò -. Palese che ci portiamo dietro quelle due sconfitte iniziali, per quello che è l’andamento del campionato e il ritmo delle squadre là davanti. Stiamo tenendo un ritmo importante, perché Avellino sta tornando a sognare nonostante i tanti cambiamenti, tra giocatori che sono arrivati e giocatori che sono andati via. In queste situazioni si potrebbe pagare uno scotto maggiore, ma si sta rispettando una media punti di 2/2.15 a partita. Ce la metteremo tutta, fino alla fine, per regalare qualcosa di importante a questa piazza.
Il clima nello spogliatoio? Clima di rabbia, più che di delusione. Credo che sabato l’Avellino meritasse di vincere, ma il calcio è fatto di episodi, di attimi, di momenti. Dispiace per qualche scelta, perché sul calcio di rigore c’è un secondo giallo per Leone e una squadra che resta in 10 per un’ora di partita. E poi non vado oltre.
Ghidotti? Ha fatto tutte le nazionali giovanili, ha giocato campionati importanti in Lega Pro. Ghidotti è stato il primo acquisto di un Como che aveva l’ambizione di vincere il campionato di Serie B. Sta dimostrando ad Avellino tutto il suo valore, perché non ricordo qualche suo errore. Poi, un errore lo commettano tutti, dai calciatori ai dirigenti. Abbiamo grande fiducia in questo ragazzo e siamo convinti che farà bene di qui alla fine del campionato.
Un altro centrocampista? Penso che abbiamo un centrocampo importante, così come gli altri reparti. Dobbiamo solo pensare a lavorare sodo, a lavorare forte, perché abbiamo una squadra forte, che è andata a vincere 3-4 scontri diretti fuori casa. Poi, è vero, abbiamo avuto qualche rallentamento in casa, ma è già un passo avanti aver riportato Avellino a sognare in grande.
Il rendimento interno? Le spiegazioni e le motivazioni possono essere diverse. Con la Turris abbiamo avuto 5-6 palle gol importanti, poi col Francavilla abbiamo avuto occasioni e un rigore assurdo non dato su Gori. Dobbiamo andare oltre gli episodi, perché il calcio è fatto anche di questo.
Dall’inizio, abbiamo cercato prima uomini e poi calciatori. E pensiamo che la rosa costruita lo dimostri. Questa è già una grande vittoria, perché formare un gruppo di uomini non è semplice. Marconi? Parliamo di un giocatore importante, è un giocatore dell’Avellino ed è pienamente dentro il progetto Avellino.
Sgarbi? Quest’estate, appena arrivati, il direttore Perinetti mi disse: dobbiamo prendere Sgarbi. Sinceramente, ricordavo di averlo visto, ma non lo ricordavo a tal punto da andarlo a prendere come primo giocatore. Per Perinetti, era il primo obiettivo e il primo giocatore da prendere. Era proprio deciso, me l’ha ripetuto di continuo, finché non l’abbiamo preso. Aveva quasi il timore di non riuscire a prenderlo. Sta facendo benissimo, come gli altri attaccanti che abbiamo, perché stanno facendo un grandissimo campionato.
L’affare Starita? Un giocatore che credevamo potesse essere un rinforzo in questo mercato di gennaio, siamo andati avanti nella trattativa. Venerdì scorso, siamo stati 4-5 ore per chiudere l’operazione. L’Avellino si è affidata ad un professionista, che per un tornaconto personale ha tradito la nostra fiducia. Sicuramente non ci fasciamo la testa, non ci abbatte niente. Andiamo avanti più forti di prima, con coerenza, come abbiamo fatto anche in estate. In entrata e in uscita.
Starita non rappresentava un’occasione, ma un giocatore con determinate caratteristiche, che ci potevano servire. Vediamo, se c’è l’opportunità o la voglia di andare su un altro giocatore. Non abbiamo alternative, ma altri giocatori che valgono quanto Starita, se non di più. Affronteremo il discorso con la massima serenità, perché abbiamo già una rosa molto competitiva.
Le uscite? Qualcuno potrebbe ancora uscire, se c’è qualcuno che ci chiede più spazio e di andare a giocare altrove. Valuteremo le opportunità anche in tal senso. Dall’Oglio? Quando siamo arrivati quest’estate, Jacopo aveva un problema molto serio all’occhio e tramite un professionista importante in Abruzzo abbiamo risolto questa problematica. Quindi, abbiamo già dimostrato umanamente quanto teniamo al calciatore. Ha avuto qualche infortunio che lo ha fermato, ma sta tornando ad avere una condizione ottimale, poi sta a lui dimostrare di essere ancora il giocatore che è sempre stato.
Mercato in entrata? C’è una lista e una squadra da rispettare, che sta facendo bene. La cosa più importante credo sia la coerenza e il modo di rapportarsi con i calciatori. Poi è normale, con delle idee nostre e del mister, ma non credo ci sia tanto da fare.
Russo? Parliamo di un ragazzo che conosciamo, abbiamo grande stima e fiducia in lui. Abbiamo rinnovato il suo contratto a 3 mesi dall’infortunio, a testimonianza di quanto la società creda in lui. Ha subito un infortunio grave, al crociato, e ora sta avendo qualche problemino muscolare da quando è rientrato, ma è una prassi per chi torna da un lungo stop. Lo abbiamo tenuto in lista tempo fa e speriamo di averlo pienamente a disposizione il prima possibile.
Gori o Marconi? Sono problemi del mister, starà a lui scegliere la formazione migliore. L’importante è entrare in campo con la mentalità giusta. Il Foggia? Questo è un campionato difficile, livellato verso l’alto, lo dimostrano i risultati che ci sono ogni domenica. Ogni partita bisogna affrontarla con la massima concentrazione, massima attenzione, perché è un campionato dove le prime possono perdere con le squadre di medio-bassa classifica”.
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