Alla vigilia di Avellino-Giugliano, sfida valevole per la 14a giornata del campionato di Serie C, mister Michele Pazienza è intervenuto in conferenza stampa per presentare il prossimo impegno dei Lupi. Qui di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico biancoverde in vista della partita in programma domani alle ore 16.15 al “Partenio-Lombardi”.
Le dichiarazioni di Pazienza alla vigilia di Avellino-Giugliano
Queste le parole di mister Pazienza in vista di Avellino-Giugliano: “Domani affrontiamo una squadra diversa, con caratteristiche diverse, con una tipologia di gioco diversa rispetto a Francavilla e Monterosi. Il Giugliano è una squadra più propositiva, che cerca di imporre il proprio gioco, attraverso trame ben chiare da quando c’è stato il cambio di allenatore. Non si mette con undici giocatori dietro la linea della palla, ma ha qualità in attacco e sulla linea mediana. Dovremo stare attenti in fase di possesso e in fase di non possesso
L’infermeria? Rigione farà parte sicuramente della partita di domani. Falbo no. Cionek, Tito e Benedetti ancora no, ma credo e spero che in una settimana saranno pronti per rientrare. Rientrerà Patierno che ha avuto un piccolo affaticamento in settimana, ma ieri l’ho visto bene e quindi sarà della partita.
Come giocheremo? Non mi voglio soffermare sui numeri ma sull’atteggiamento. Si è fatto un passo avanti sui duelli, sui contrasti, a Brindisi, e dobbiamo dare un segnale e un valore alla classifica. Sgarbi? Lo metterò sicuramente negli undici titolari. Chiaramente, dovremo essere concentrati su ciò che dobbiamo fare noi, ma sempre con un occhio agli avversari, perché meritano rispetto e perché è una squadra che ha dimostrato di avere valori importanti. Lo ha dimostrato anche a Benevento, quindi domani sarà una partita difficile e una partita importante.
Dall’Oglio può essere sicuramente una carta spendibile, perché comincia a migliorare la sua condizione fisica e ad avere più minuti nelle gambe, quindi è una soluzione che mi tengo stretto.
Bertotto? Lo ringrazio pubblicamente per le parole spese. Per me è stato un punto di riferimento ai tempi dell’Udinese, perché ero alla prima grande esperienza da calciatore, in Serie A. Il suo Giugliano ha già avuto un atteggiamento spavaldo a Benevento, su un campo difficile, quindi non vedo perché non dovrebbe averlo contro di noi. Noi dovremo farci trovare pronti, perché ci confronteremo con elementi che in mezzo al campo giocano in maniera più sbarazzina e hanno una mentalità diversa.
Il recupero degli infortunati? Se avere più giocatori dovesse essere un problema, devo cambiare mestiere. Dal primo giorno ho detto che non voglio dormire la notte per avere dubbi fino all’ultimo. Questo deve rappresentare un’arma in più, un problema. È chiaro che poi mi devo trovare di fronte a ragazzi intelligenti, ma questo non è un pensiero, perché hanno già dimostrato di esserlo in più di un’occasione.
L’attacco del Giugliano? Sulla linea d’attacco, il classe 2004 Ciuferri è un ragazzo molto interessante, per l’età che ho e per le qualità che ha dimostrato. In mezzo al campo, hanno giocatori importanti. Dalle qualità di Berardocco e Giorgione alla fisicità di De Rosa, tutte caratteristiche che si sposano molto bene.
Miglioramenti? Io mi aspetto una crescita fino all’ultimo giorno di campionato. Mi sento di riconoscere alla squadra dei miglioramenti soprattutto sotto il punto di vista mentale, anche nel corso della gara. C’erano delle situazioni che non mi piacevano nelle prime partite, però la squadra è cresciuta ed è riuscita a gestire meglio certi momenti.
L’ennesimo sold out? Si percepisce l’entusiasmo che si sta creando in città, ma è una sensazione che non viene percepita solo da me, ma anche dai calciatori e dallo spogliatoio. Prima un giocatore mi ha chiesto se fosse tutto sold out e mi ha fatto molto piacere.
Troppi gialli evitabili? Sì, ne abbiamo presi troppi e sono da evitare. Le ammonizioni prese da Palmiero e Sgarbi a Brindisi erano da evitare, perché poi ti condizionano nel corso della gara o in vista delle partite successive. Sgarbi è giovane, mentre Palmiero è uno esperto e non può prendere quella ammonizione nel finale.
Armellino? È un allenatore in campo, dà le disposizioni ai propri compagni. Ha rispetto per il proprio allenatore, ha rispetto dei ruoli, perché capisce sin dove può arrivare. Al di là del ruolo, ha sicuramente un’importanza notevole all’interno del campo e dello spogliatoio.
Gori? Dal punto di vista caratteriale, a primo impatto, mi aveva dato l’impressione di essere un giocatore preparato, già indirizzato, già mentalizzato. Non riusciva inizialmente a portare tutto questo in campo, poi è cresciuto ed è riuscito a portare in campo la prima percezione che avevo avuto.
Lo staff medico? Avere un’altra figura all’interno è molto importante, perché porta competenze ed esperienza, qualità utili per crescere sotto tutti i punti di vista. La società, in questo, ci ha messo a disposizione un’altra opportunità.
Il mercato di gennaio? È vero, come dice il direttore Perinetti, che è difficilmente migliorabile questa squadra. Il nostro mercato sarà recuperare tutti e portarli tutti ad una condizione ottimale. Questa squadra ha dei valori importanti, è chiaro che bisogna lavorare per portare tutti al massimo della condizione”.
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