L’Avellino piazza il tredicesimo acquisto della sua sessione di mercato, aggiudicandosi le prestazioni sportive di Daniel Sannipoli, centrocampista classe 2000 cresciuto nel Trastevere ed esploso in Serie C con la maglia del Latina. Oggi il primo allenamento del talento romano, che va a completare una batteria dei centrocampisti che perderà verosimilmente Davide Mazzocco (fuori lista fino a gennaio, ndr) e Antonio Matera (corteggiato da Latina e Foggia, ndr).
A presentare il nuovo innesto dei Lupi è stato il direttore Marcello Di Giuseppe, colui che ha portato tra i professionisti Sannipoli: “È un giocatore forte, un giocatore completo, – ha subito ribadito l’attuale DS del Pineto a Radio Punto Nuovo – un giocatore che nasce mezzala ma che può adattarsi anche nei due in mezzo al campo e l’anno scorso ha giocato come quinto a destra nel 3-5-2 a Latina. È un giocatore normotipo, ma molto muscolare, di buona tecnica, grande gamba e grande forza fisica. È un giocatore che si adatta a più ruoli e più moduli, che può persino giocare come sotto punta in un 4-2-3-1, come il Perrotta lanciato da Spalletti per intenderci.
Caratterialmente è molto forte, – ha aggiunto Di Giuseppe – è un ragazzo più che apposto, che ha grande fame, essendo arrivato un po’ tardi nei professionisti. Ho avuto la fortuna di prenderlo io per primo, ma credo meritasse già da tempo il salto in Serie C. Avellino può essere un trampolino di lancio, una tappa importante, ma che può essere anche una tappa intermedia della sua carriera. Poi mi auguro possa fare il salto in altre categorie con l’Avellino.
Lui è anche un cagnaccio a centrocampo, è un ruba-palloni, che corre tanto e può pure adattarsi in un centrocampo a due, andando a riconquistare palloni ed essendo quello più di interdizione. È un giocatore completo, che ha grande adattabilità, anche perché non era semplice per lui fare il quinto a destra, ma lo ha fatto benissimo lo scorso anno. È un giocatore di prima qualità quando si tratta di recuperare palloni e di correre nelle transizioni negative. È un leader silenzioso, perché il suo modo di giocare trascina i compagni e finisce per trascinare la piazza e i tifosi. Ve ne accorgerete.
La rosa dell’Avellino? Ci sono ancora entrate ed uscite da fare, ma la società è chiaramente da ammirare ad oggi, perché non si è limitata alle uscite, prima di fare degli acquisti. C’è bisogno di tempo chiaramente, – ha precisato il dirigente ex Latina – perché bisogna trovare un equilibrio, essendo una squadra forte ma quasi totalmente nuova. Rastelli c’era l’anno scorso, ma deve comunque trasmettere dei concetti ad una squadra nuova. Sarà fondamentale fare bene all’inizio, anche per avere un’ulteriore spinta dall’ambiente. Mi aspetto un Avellino protagonista quest’anno, senza dubbio.
Il lavoro di Perinetti? In estate gli aggettivi sono tutti positivi, poi chiaramente c’è il campo. Io non ho dubbi sulle qualità e sulla carriera di Perinetti, così come su quelle che sono le qualità dei giocatori arrivati. Adesso, più che dare giudizi, è tempo di aspettare e vedere l’inizio della battaglia, perché questo è un campionato importante per la città di Avellino, per tutto quello che è successo lo scorso anno. C’è un risultato che va assolutamente conseguito e mi fa piacere che si sia ricompattato anche l’ambiente, quindi un plauso anche alla tifoseria.
Il girone C? Rimane un girone importante. Oltre all’Avellino, ovviamente, c’è un Crotone che farà ancora qualche colpo importante, un Benevento che è sempre un avversario importante e un Catania che ci proverà, senza dimenticare il Foggia, il cui mercato stenta a decollare. Credo che saranno queste le squadre che lotteranno per il vertice, in un girone sempre molto complicato”.
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