AVELLINO CALCIO – Giornata di presentazione per Thiago Cionek, difensore classe ‘86 arrivato in Irpinia a parametro zero dopo l’esperienza con la maglia della Reggina in Serie B. Qui di seguito le dichiarazioni rilasciate dal giocatore polacco a Venticano.
Queste le parole di Thiago Cionek in sede di presentazione: “Sono molto contento di essere arrivato qua. La trattativa con il direttore che abbiamo é stata questione di uno-due giorni, abbiamo fatto tutto velocemente. É un direttore che è una certezza, é una piazza calda, che mi ha spinto a scendere in Serie C per la prima volta, dove c’è un allenatore con tanta esperienza. C’é un direttore che è una garanzia e per me è stato facile scendere di categoria con queste condizioni. Ho 37 anni, ma vengo qui per combattere ancora e non per finire la carriera. So di arrivare con grandi aspettative e responsabilità, quindi so di dover dare risposte sul campo a una piazza così calda ed importante.
La curva sappiamo quanto sia importante. Il fatto che loro abbiano indirizzato squadra e società, dettando il passo, siamo contenti. Contenti di partire con unità e con lo stesso obiettivo. Rastelli? Con il mister ho scambiato qualche parola, sia sulle mie condizioni fisiche sia sull’ultimo periodo alla Reggina, per tutto quello che è successo e per il breve periodo che non mi sono allenato. Sono bastate poche parole per capire quali sono gli obiettivi, poi toccherà al lavoro e al campo dare le risposte più importanti.
La mia condizione? Ho 37 anni, ma sto bene e lavoro sempre al meglio. Mi sento molto molto bene fisicamente e mentalmente, l’età non è un problema per me. Qualcuno può avere qualche dubbio, ma la società e chi mi ha seguito era molto convinto di scegliere me. E anche io sono molto convinto, poi è il campo che parla e dà le risposte, mi sento pronto per questo.
Il mio segreto? Con il tempo e con il lavoro capisci di cosa hai bisogno nel quotidiano. Capisci come allenarti meglio, capisci i rischi e le tue necessità. Conosco tanti calciatori che si sono pentiti
Boniek? É stato mio presidente in federazione, in Polonia, ci siamo sempre scambiati qualche parola e lo sentirò presto per farmi spiegare qualcos’altro su Avellino.
Il girone C? Avellino viene da un’annata non molto facile, quindi bisogna ripartire piano. Avendo un girone così difficile, con tanti avversari con molte potenzialità, sarà un campionato molto difficile.
Chi conoscevo già? Ha giocato tante volte contro Marconi, poi qualcuno lo conoscevo già, ma sono tutti bravi ragazzi e giocatori importanti per la categoria. Avremo del tempo per creare una squadra unita e cercare insieme di raggiungere i nostri obiettivi.
La posizione in difesa? Durante la partita bisogna essere elastici, cambiando anche il modulo. Ci si scambiano posizioni. Sono un destro. Ho giocato come braccetto e centrale a tre. Ho giocato centrale e a destra nella difesa a quattro. Do la mia disponibilità al mister.
Il futuro? Il mio obiettivo è giocare ed allenarmi. Non ho la testa per fare il dirigente. Fino a quando sto in campo voglio dedicarmi solo a quello.
La scelta di Avellino? Ci sono state delle richieste d’informazione e qualche discorso con altre squadre. Volevo rimanere in Italia. Il mio procuratore è stato molto bravo a filtrare le varie offerte. Quello che mi ha convinto ad Avellino è il direttore Perinetti, lo staff, la società solida, la tifoseria.
Numero? Ho scelto il 26, perché é la data di nascita di mio figlio e la data di nascita di mio padre, che è scomparso pochi mesi fa.