AVELLINO YOUTH – Non sono certo ore piacevoli per l’ambiente biancoverde, costretto a confrontarsi con minacce e aggressioni verbali a dir poco violente all’interno del settore giovanile: doveroso ricostruire i fatti e dare risalto a una vicenda che rischia di macchiare l’immagine di un’intera città, essendo già arrivata (inevitabilmente) alla ribalta delle cronache nazionali. Insulti, minacce e aggressioni nei confronti di tesserati e dirigenti del settore giovanile dell’US Avellino, da parte di genitori che lamentavano lo scarso impiego dei loro figli: é ciò che è successo tra lo “Stadio Partenio-Lombardi” e lo “Stadio Ambrosino” di Venticano, dove le formazioni Under dei Lupi hanno trovato una seconda casa.
“Ti taglio la testa se non fai entrare in campo mio figlio”, una delle tante becere affermazioni registrate dai presenti e proferite da genitori esaltati, che hanno ben oltrepassato il limite della decenza e dell’educazione. La società irpina ha già annunciato che affiancherà le vittime di tali minacce, Giuliano Capobianco su tutti, nelle sedi opportune, affinché vengano puniti gli autori di gesti assolutamente inqualificabili e ingiustificabili.
Al comunicato dell’US Avellino, é seguita la ferma condanna della Lega Pro, che già nel maggio scorso si era esposta in occasione dei fatti che riguardarono Claudiu Micovschi nel post gara di Avellino-Foggia. Non una bella figura a livello nazionale, ma è giusto sottolineare come (fortunatamente) si tratti di una minoranza, seppur in un calcio che non sempre fa di tutto per evitare la presenza e la partecipazione di soggetti che non sembrano volere realmente il bene dei propri figli.
(Foto: Avellino Youth)
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